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Frattura al collo del femore, 3/4 degli interventi dopo oltre 48 ore
AGI Salute - Data pubblicazione mar, 08 mar 2011

Le Linee Guida più recenti raccomandano che la frattura del collo del femore, evento frequente tra la popolazione anziana, spesso causa di mortalità e di peggioramento della qualità di vita, venga operata entro 48 o addirittura 24 ore dall'ingresso in ospedale.

In Italia, però, appena il 32,5% di questi interventi rispetta questo criterio di appropriatezza, un risultato piuttosto basso rispetto alle performance registrate in altri Paesi occidentali e alle raccomandazioni presenti in letteratura.

Emerge dai risultati raccolti dal Rapporto Osservasalute 2010, pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma, presentato questa mattina presso il Policlinico Gemelli dal coordinatore, professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

E' la prima volta, spiega Ricciardi, che la percentuale di interventi per frattura di femore eseguiti entro le 48 ore nei pazienti over 65, viene registrata nel Rapporto, ma le notizie non sono buone.
Nel periodo 2001-2008 l'indicatore ha dimostrato solo un lievissimo incremento (dal 31,2% al 32,5%), mentre diversi studi hanno confermato che a lunghe attese per l'intervento corrispondono un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, un aumento delle complicanze legate all'intervento e una minore efficacia della fase riabilitativa.

Addirittura, uno studio condotto in Italia e pubblicato nel 2010 mette in evidenza come la mortalità a 30 giorni, per i pazienti con età superiore ai 65 anni operati per frattura di femore, sia 2 volte superiore nei pazienti operati dopo la seconda giornata di degenza rispetto ai pazienti operati entro 2 giorni.
   

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