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Salute: gli italiani si informano sul web
Fonte: Bupa Health Pulse 2010 - Italians turning to the internet for health advice

L’Italia è un popolo di web-navigatori (spericolati).

A rivelarlo è la ricerca internazionale Bupa Health Pulse 2010, attuata dall’omonima Compagnia sanitaria internazionale in collaborazione con la London School of Economics, che ha l’obiettivo di analizzare il comportamento delle persone di diverse nazionalità nei confronti di invecchiamento, malattie croniche, salute e benessere.

Per quanto riguarda il nostro Paese, le statistiche mostrano per l’appunto che otto italiani su dieci si affidano al web per cercare informazioni sulla salute, ma che solo un quarto di loro si prenderebbe la briga di controllare le fonti.

In particolare il 65% userebbe internet per informarsi sui farmaci, mentre quasi la metà sfrutterebbe il mezzo informatico per informasi su ospedali e cliniche o per attuare un’autodiagnosi.

Le conseguenze di questo tipo di comportamento possono essere davvero serie (anche alla luce del futuro incremento delle possibilità di accedere alla rete): «Da una parte le persone possono sentirsi falsamente rassicurate da sintomi potenzialmente pericolosi, non cercando l'aiuto di cui hanno bisogno» spiega Sneh Khemka, Direttore medico di Bupa International, «dall'altra, un'informazione imprecisa può portare a preoccuparsi per nulla, a sottoporsi a esami e trattamenti che non apportano loro alcun beneficio».

Un quadro desolante se a questo si aggiungono l’alto rischio di imbattersi in contenuti senza fonte certa e la difficoltà a riconoscere ciò di cui ci si può fidare.

Ecco dunque qualche consiglio per chi decide di affidarsi alla rete come veicolo di informazioni di carattere medico: I) specificare molto bene le parole chiave; II) scegliere scrupolosamente i siti che forniscono informazioni sulla salute (a questo proposito in alcuni Paesi si utilizzano marchi di qualità per segnalare siti web affidabili); III) verificare le date di aggiornamento dei contenuti presenti sul sito prescelto; IV) tenere presente che proprio il medico di base rappresenta comunque il punto riferimento principale.


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